Il Biochar...ma cos'è?
Esso si deve ottenere per pirolisi di biomassa prodotta in modo sostenibile in condizioni controllate e con tecnologia pulita; deve avere proprietà per cui esso può essere usato per tutti gli scopi che non prevedano una rapida mineralizzazione in anidride carbonica e deve conservare delle caratteristiche che rendano possibile anche il suo uso come ammendante dei suoli.
Tuttavia, per ottenere i migliori risultati, è importante "caricare" il biochar, ovvero inocularlo con microbiologia utile per il suolo.
La carica del biochar, nota anche come inoculazione,è un processo semplice che può essere effettuato a casa con solo una pala o un forcone.
Questo processo attiva la ripresa del suolo e la crescita della micorriza, un fungo che penetra le radici delle piante e migliora l'assorbimento dei nutrienti del suolo, in particolare del fosforo. Uno studio del 2014 pubblicato su "Soil Biology & Biochemistry" ha dimostrato che l'inoculazione del biochar aumenta la crescita della micorriza fino a tre volte rispetto al biochar non trattato.
Il biochar può essere prodotto in casa utilizzando legno o altra biomassa bruciata in un ambiente a bassa ossigenazione, oppure può essere acquistato commercialmente.
I produttori commerciali utilizzano strumenti e tecniche avanzate per garantire che il biochar sia più consistente e che sia stato prodotto a temperature ottimali. Inoltre, possono produrre inoculanti specifici per diverse tipologie di piante, come ad esempio piante annuali a foglie, colture a radice o arbusti e piante legnose.
Anche se il biochar commerciale è già stato inoculato, è comunque consigliabile "ricaricarlo" una volta che è stato applicato al proprio terreno per adattarlo alle condizioni specifiche del sito. Esistono diversi metodi per farlo, tra cui la carica con compost e la carica con un inoculante liquido.
Segui i nostri progressi e sostieni la campagna del Nuovo Mondo, qui il link: GoFoundMe
Grazie!
Commenti
Posta un commento